Viviamo in un periodo storico di abitudine al cambiamento e all’innovazione tecnologica: basti pensare, non solo alla “grammatica” e al linguaggio tipico dell’informatica, ma anche all’uso di quest’ultima che ne fa chi non è fra gli addetti ai lavori. Ormai sappiamo bene cosa voglia dire avere a che fare con software di varia natura che più o meno chiunque può utilizzare per scopi non necessariamente legati alla propria professione. Un caso su tutti è quello del ricorso sempre più frequente ai sistemi di intelligenza artificiale resi accessibili e votati ad un’esperienza user friendly; un salto questo che forse nel tempo sta facendo perdere la consapevolezza della portata di questo aspetto di una nuova rivoluzione digitale in quanto strumento efficace per migliorare determinate aree di lavoro.
Nello sviluppo di Agrirobot, però, il ricorso a questa nuova tecnologia ha un valore e un significato specifico, volto a migliorare la filiera di un settore come l’agricoltura che per l’Italia rappresenta un asset importantissimo. Basando, infatti, buona parte della propria componente innovativa sull’industria 4.0, Agrirobot si propone di migliorare i processi di produzione e raccolta della frutta con un focus specifico sulle fragole e per svolgere al meglio questo compito è necessaria una tecnologia più che affinata, ecco perché l’Azienda Agricola Cosoni, partner del progetto, ha ospitato il team di sviluppo direttamente nel cuore delle loro coltivazioni. Infatti, in questo modo si dà la possibilità all’algoritmo che sta sviluppando Agrirobot di “esercitarsi” e raggiungere un grado di precisione sempre più elevato nel riconoscimento dello stato di maturazione delle fragole. Maggiore sarà la mole di informazioni che verranno date all’intelligenza artificiale, e più elevata sarà la qualità del lavoro che il robot potrà svolgere nei campi: lo zenit dell’impiego delle nuove tecnologie lo si raggiunge nel momento in cui grazie a queste il lavoro dell’uomo diventa più sicuro e meno usurante.